Il CMCC inaugura a Lecce la nuova sede: Ricca IT protagonista nel supporto con i supercalcolatori Zeus e Juno
E’ stata inaugurata lo scorso 10 giugno, a Lecce, la nuova sede del Centro Euromediterraneo sui Cambiamenti climatici (CMCC), la più grande struttura di calcolo in Italia e tra le più avanzate in Europa, interamente dedicata ai cambiamenti climatici e alle loro interazioni con la società e i sistemi economici: “un momento importante per l’Italia, perché si tratta di un centro di eccellenza a livello internazionale”, ha sottolineato il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Enrico Giovannini, collegandosi all’evento.
L’occasione ha offerto il seminario di approfondimento “Foresight Dialogues. Il futuro del pianeta e delle persone”, cui hanno preso parte, invitati, anche i vertici della Ricca IT, protagonista dello sviluppo tecnologico del CMCC attraverso due apporti cruciali: dal 2018 attraverso la fornitura di Zeus, il supercalcolatore attualmente in funzione e situato all’interno del campus universitario Ecotekne di Lecce; da quest’anno tramite la fornitura del supercalcolatore Juno, installato proprio presso la sede del CMCC. Grazie al lavoro firmato Ricca IT, i due sistemi in modalità congiunta sono in grado di erogare una prestazione di picco potenziale di 2,4 teraflops, potendo vantare una presenza di 24.769 core. La capacità di storage online è di oltre 32 petabytes, mentre la capacità del sistema a nastro permette di raggiungere oltre 40 petabytes.
«Ringrazio - ha aggiunto il Ministro Giovannini - per la collaborazione che è stata instaurata, con la realizzazione di due rapporti sui cambiamenti climatici e l’impatto sulle infrastrutture e l’altro sulla decarbonizzazione. In Italia abbiamo molto da fare, molto da investire sulla capacità di guardare al futuro e il nostro ministero è chiamato a programmare interventi che avranno effetti tra 10-20 anni sul nostro sistema socio-economico”. Mentre Mauro Petriccione, direttore generale della Dg Clima della Commissione europea, ha sottolineato come “ci siamo posti degli obiettivi climatici per il 2030 e per il 2050 perché la situazione è drammatica. L’obiettivo 2050 per quanto sia ambizioso è comunque minimo, perché parliamo di arrestare il cambiamento climatico non di migliorarlo. Nel 2050 ci troveremo in una situazione peggiore rispetto a oggi ma saremo capaci ancora di adattarci. Le decisioni difficili prese sono il minimo indispensabile. Abbiamo dieci anni o meno per dotarci degli strumenti per arrestare il cambiamento. Questo decennio è fondamentale ed è già iniziato e non abbiamo ancora adottato gli strumenti necessari”.
Il confronto sulla scienza del clima tra ricercatori e rappresentanti politici lancia un messaggio chiaro che tuttavia può contare con ottimismo su nuove tecnologie votate a orientarsi verso una mobilità pulita, industria a quasi zero emissioni, uso sostenibile del pianeta e decarbonizzazione. Se gli scenari sono preoccupanti, la scienza dà nuovi strumenti, come quelli realizzati da Ricca IT e spiegati, tra gli altri esperti, dallo scienziato Giovanni Coppini, direttore della Divisione OPA (Ocean Predictions and Applications) del CMCC, che ha illustrato ad esempio come i supercomputer consentano di individuare il miglior tragitto possibile per una qualsiasi nave in Adriatico, in modo da evitare di emettere troppa CO2.
Le correnti nel golfo di Taranto: una delle mappe elaborate dal Cmcc.
Il suo, è lo stesso ottimismo che si respira in tutti gli uffici della nuova grande sede di Lecce del CMCC: basti pensare come Juno e Zeus permetteranno di collezionare una quantità di dati mai vista prima, protetti da sistemi di raffreddamento innovativi e gruppi elettrogeni di ultima generazionel. Ai preziosissimi calcolatori sono affidati miliardi di dati strategici fondamentali per il lavoro di oltre 200 scienziati, informatici e professionisti della Fondazione italiana che contribuisce anche ai famosi report IPCC sul clima. Di base, sarà così estremamente all’avanguardia la funzione del CMCC di realizzare studi e soprattutto modelli sul clima e le sue interazioni con la società, previsioni capaci di garantire risultati affidabili fondamentali per affrontare il surriscaldamento ed elaborare strategie di mitigazione a protezione dell'ambiente.
“Per fare questo – ha spiegato Giovanni Aloisio, direttore del CMCC Supercomputing Center - il ruolo dei computer, dell’intelligenza artificiale e del machine learning è ormai cruciale. Ci aiuteranno sempre più velocemente sia a prevedere il clima, sia a prepararci ed adattarci”. Le tecnologie del nuovo centro serviranno anche a immaginare gli impatti delle sempre più frequenti e intense ondate di calore, a sapere dove è meglio piantare alberi, quali zone in caso di incendi sono più soggette a rischi o dove è più impattante l'innalzamento del livello del mare. Per un futuro che, per quanto insidioso e portatore di nuove sfide, potrà contare su sistemi informativi, cloud e cybersicurezza sempre più affinati, garantiti da Ricca IT.
Repubblica dedica questo articolo alla grande importanza di ZEUS e JUNO;
Qui il servizio su Rai News, dal quale si evince il data center Ricca IT;
Qui il servizio video di Antenna sud sull’evento, con interviste alla ricercatrice Paola Mercogliano e al direttore Giovanni Aloisio;
Qui il servizio video di Sky Tg24 dedicato a Juno e alle funzioni relative per il CMCC;
Qui il servizio video di TRM h24 con le parole del prof. Antonio Navarra;